Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/462

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’bar, e si va per Tramontana cinquecento miglia. Adorano gli idoli, e non danno tributo ad alcuno. Vivono di risi, carne, latte, pesce, e frutti. Ne’ monti di questo regno, si trovano i diamanti, perchè quando piove, l’acqua discende da quelli con grand’impeto e mina per le rupi, e «averne e poi ch’ è scorsa i acqua, gli uomini li vanno cercando per li fiumi, e ne trovano molti, « fu detto al prefato M. Marco 851, che la state, eh"è grandissimo caldo e non piove, montano sopra detti monti con gran fatica, e per la moltitudine de’serpi, che si trovano in quelli, e nelle sommità, vi sono alcune valli circondate da grotte, e caverne, dove si trovano detti diamanti 8aì, e vi pra’ toute lear puissance. » Prosegue come furono sempre in guerra contro il Gran M >gol, e l’ultimo Raja, o re di Narsinga teneva quattro pulenti armite comandate da altrettanti generili. Il principale era stanziato nel paese che formò poscia H regno di Golconda. Essendo morto il Raja senza figli, ciascuno dei generali fecesi riconoscere re del paese di cui aveva il comando. Per quanto il Raja fosse gentile, i generali erano maomettani, e quello del paese di Golconda era d’una famiglia Turcomana d’Hamadan in Persia, e seguace del’a setta d’Alì (T-iver. Vov. t. III. p. 154-) Secondo il viaggiatore Bagnagar era 1a capitale (.tei regno di Golconda, e appellasi volgarmente Golconda da una fortezza ivi poco distante ove risiede il re. hgli è da avvertire che Solo il bisavolo del re che regnava ai tempi di Tavernier fabbricò questa città, e le diè il nome d’una donna sua favorita che si appellava Nagar e perciò appellasi 1a cklà Bag nagar. Ma è evidente error« del TarernieT che la donna si appellasse Nagar oNagara che significa città in Indiano, ma doveva aver nome Bag e forse Bagun titolo che significa sultana (ibid.p. 127). 851. Fu detto cd prefato Mcsser Marco. Da ciò si desume ch’ei visitò non questo regno, ma ne favellò per sentito dire» 852. Si trovano detti diamanti. Io dissi (t. I. p. 177 n. a) nel fomentare questa parte della redazione del Polo ove tratta del modo di cavare 1 diamanti ch’ci non faceva che ripetere una fa\oletta narratagli dagli Arabi, o da altri Orientali. Ma questa congettura è un fatto positivo, dopo che il Sig. Raineri ha pubblicato il trattato delle pietre preziose di Ahnted l’eifascitc Esso secondo la traslazione irI dotto Ori<-ntaliMa costì discorre. ’ Il diamante narra Giovanni Ebn Afasuiah tro9 vasi nel prof<rn lo di una valle dell’India, nella quale non penetra nessun uomo, 9 ed i suoi lapiHi sono ivi sparsi come i grani della senapa e dell’orzo; volendone 9 tuttavia fare arquisti», si ricorre al compenso di gettare in si fatto luogo alcuni ’ pezzi di carne fresca, imperocchè veduti questi fd inseguiti dall’aquila lino nel ’ fondo della mentovata valle, ne succede,«hequando le me lesimeli strisciano per 9 t«ria ad oggetto di cibartene, rimangono ad essi attacati diversi di quei lapilli rii 9 diamante Venendo poscia le rstesse aquile insieme a contesa, e volando altro’ ve con i rit riti pezzi di carne ne cadono loro ab uni, dai quali si va subito a rac9 « o^fn-re ipninto di tal gemma vi è restato attaccato(p ^i)’Se tanto creduli erano |ii Arabi maestà 1 allora dogai dottrina non recherà maraviglia che iossclo il Polvi t