verso ponente, del quale non voglio restare di dire ancora alcune
particolarità 902; le cui genti hanno re 903 e lingua propria:
non danno tributo ad alcuno. Da questo regno appare la stella
della tramontana sopra la terra due braccia 9°’. Sono in questo
ponente del Capo Camorino a 8 ° 6 0 di Lat. Setten. E’ a confine col Madurè e colla
Costa delta Pescheria, che è la Paratia degli antichi: ehiudelo a occidente il mare;
a levante la catena dei monti Ghattes: a settentrione ha il regno di Concan e il monte
d’liti che e a i2.° 5.’ secondo le osservazioni di Hamilton Muore. La lunghezza dei
paese dai Gattes al mare varia dalle 25 alle 40 leghe, la lunghezza per costa è di cento venti leghe. Lo bagnano molti fiumi che vengono dalle montagne, e che scorrendo
in varie direzioni sboccano in mare (P. Paul. Viag. p. 69). Ma il Polo col nome di
Melibar, oltre il paese propriamente detto, appellò tutta la costa che anche dal
monte Elljr o IUi si estende sino al G’uzerat (V. t.I.p.i^on.), cioè i paesi di Canora
e di Concan: e in ciò segui la costumanza deglArabi dei suoi tempi, che tutta la costa dal Camorino al Guzerat appellarono MalabarAn fatti secondo Abulfeda ha printipio detta regione dal Guzerat (Marsd. n. i58y).
902. yon voglio restar di dire ancora alcune altre particolarità. Ciò non leggesi nel nostro Testo, e sospetto che queste parole fossero interpolate da alcuno che
opitjó erntamente, chealcap. 20. parlasse del Malabar, non avvertendo che paiiò
del Alaabar o della parte meridionale del Coromandel. E molti incorsero in tale errore, e fra questi il Rennel, e il Malte Brun, perlochè asserirono che il Polo saltuariamente aveva descritta l’India, quantunque dal nostro commentario siasi potuto
ravvisare che la descrisse ordinatamente, ed avverte, che dal Ceylan passa a descrivere i pae.’i a tramontana di S. Tommaso o di Meliapuri, e dopo ciò riconduce
il leggitore al Cerlan,qu.isi voglia accennarli, che da quell’isola non si mosse pei- visitare que’le contrade, ma che a seconda della sua consuetudine ue parla per relazione, come fece nel primo libro allorchè trattò ili liadagshan, e di Cumpitiu/i o Kanteheu.
905. I’« cui genti hanno re. Opina» (t. I. p 190 n.) che qui volesse parlare del
paese di Canancr,mz riflettendo ai particolari qui narrati ho variata opinione. Siccome si dice che questo regno è poco lontano dal Guzerat, pare che intenda ragionare
del regno di Decan, di cui u dà contezza nel sommar io ili regni, città, e popoli orientali (Ram. t. J. p. 36’j-C). Ivi ai narra che poteva essere i5o anni che questo regno»
tu levato di unno dei (mentili dar iiumes, cioè Turchi e Persiani, come accadde del
regno di Camòaja e di molle citta in terra ferma, e di molli porti di mare. Dice ili
Barro«: ’ la quarta parte di questa nostra descrizione principia nella città di Camboja, e finis •: nell illustre capo Couturi ¿\z\in quale disianza p’r cubia vi sono’290
9 leghe poco p:ù o in >11- o, dove si comprende quasi tutto il fior dell’Indie, rhe t
9 la più frequentata |>arle da noi; la quale potremo dividere in tre ptile con dot
9 notabili fiumi... Il pr imo divide il regno Drenti dal regno Gmcr/it, die li resta
9 a Tramontana. il atrondo divide questo regno Decan d ii regno Canara, che re9 sia all’ ostro di quello v (iìarros Asia. Dee. I. Lih. IX. c. (.).
«p 1 Cn tirila della tramutìi mi sopra la terra due braccia Onesto regno aH’iriv’
Kore.l’uri del t »olio di Camboja e.1 ao,° di Lai.Seti, e se la misui a a Li accia di il.itfezza del polo tosse alala csalla, avi ebbe dovuta vederla Muico a due biaceia e uict