Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/491

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4 34 il dominio de il’isola, e quella governano. Vivono questi popoli di mercanzie, ed arti, e sopra l’altre vendono infinita quantità di denti d’elefanti 9i‘ per la moltitudine grande , che vi nasce di detti animali. Ed è cosa incredibile il numero, òhe si cava di questa isola, e di quella di Zenzibar. Quivi si mangia 935 tutto l’anno per la magggior parte carne di cameli, ancorchè ne mangiano di tutti gli altri animali, ma di cameli sopra gli altri, per averla provata ^ eli’ ella è più sana, e più saporita carne, che si possa trovare in quella regione. Vi sono boschi grandi d’arbori di sandali rossi, e per la gran quantità sono in picciol prezzo. Hanno ancora molto ambracano 936, qual le balene gettano, e il mare lo fa andare al lito, e loro lo raccolgono. Prendono anco lupi cervieri, leoni, leonze, e infiniti altri animali, come cervi, caprioli, daini, e molte cacciagioni di diverse bestie, e uccelli diversi da’ nostri, e vanno a quest’isola molte navi di diverse provincie con mercanzie di varie sorti, con panni d’oro, di seta, e con sete di diverse maniere, e quelle vendono, ovvero barattano co’ mercanti dell’isola, e caricano poi delle mercanzie dell’isola, e sempre fanno gran profitto e guadagno. Non si naviga ad altre isole verd Nelle città si da ai professori d’un accademia, ad alcuni impiegati delle Moschee, e delle scuole inferiori,ai discendenti d’un preteso santo, ad alcuni pazzi che diconsi ispirati, ai borgomastri e sindachi dei villaggi ». Questo titolo passò nel Madagascar con gli Arabi che vi si stabilirono. 934. Elefanti. Il Polo non fu nè al Madagascar come avvertimmo (1.1. p. 197 ». c), nè a Soccotera, nè in Abissinia, nè nel Zanguebar, ma di quelle come di tante altre contrade favellò per sentito dire. Perciò fu indotto in errore quando asserisce che nell’isola sonovi elefanti. ]l Flacourt ctlebie viaggiatore che descrisse minutamente le cose e gli animali che contiene non ne fa menzione (Hist. Gen. des VVyag.t.VlI! p.597). Non nè è fatta menzione da altri che trattarono di questa isola. Può darsi che i Madecassi trafficassero d’avorio, che ottenevano i» cambio di altre merci dal vicino continente Afìricano. 935. Quivi si mangia. Secondo Flacourt si cibano di latte di vacca > di riso, e di radici,mangiano qualche pezzo di bove arrostito i giorni di festa, o di ceremonia e lo arrostiscono colla pelle. La loro diletta bevanda è una specie d’idromole, composto di tre parti d’acqua, e una di miele che fanno bollire e ristringere in un vaso di terra nera, ed acquista un sapore piacevole, ma questa bevanda è nociva allo stomaco per gli Europei. Fanno anche una bevanda spiritosa colle canne di zuc«hero e le banane. 936. Ambracano. » L’ambre gris n’y est paS rare sur la còte. L’auteur (Flacourt) embrasse ie seutiment de ceux qui le tmyent un frais de poissoa durci au soleil » (ibid. p. 619).