Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/56

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mente narrate m detto libro. E sappiate, che dal dì,, che enirorno in mare, fino al giunger suo, morirono fra marinari, e altri che erano in dette navi, da seicento persone; e de’tre ambasciatori, non rimase se non uno, che aveva nome Goza: e di tutte le donne, e donzelle, non morì se non una. Giunti al paese del Re Argon, trovorno ch’ egli era morto, e che uno nominato Chiacato 30 governava il suo reame per nome del figliuolo, che era giovane, al quale parve di mandare a dire, come di ordine del Re Argon avendo condotta quella Regina, quel che •li parea, che si facesse. Costui gli fece rispondere, che la dovessero dare a Gasan figliuolo del Re Argon. Il quale allora si trovava uelle parti dell’Arbore Secco 31 ne confini della Persia con sessantaraila persone, per custodia di certi passi, acciocchè non vi entrassero certe genti nemiche a depredare il suo paese. E così loro fecero. 11 che fornito, M. Niccolò, Mail’io, e Marco tornarono a Chiacato; perciocchè di lì doveva essere il suo cammino, e quivi dimorarono nove mesi 32. Dapoi avendo tolta licenza, Chiacato gli fece dare quattro tavole d’oro, ciascuna delle quali era lunga un cubito, e larga cinque dita, e erano 30. Chiacato che successe ad Argon era suo Zio. Il suo vero nome era Kandgiatu: fu ucciso nel i2C’5. Intorno ad esso e a Casati, di cui posteriormente si fa menzione vedasi (t i. p. 2(7. not.). 31. Le strette di cui qui ragiona sono quelle che diconsi di Khovvar voce che in Persiano significa valle fra due montagne. Questo passo e al confine del gran Lk-serlo Salino, e cinquanta miglia distante dalle rovine di Rf-y. è otto miglia lungo e generalmente sessanta braccia largo (Marsd. not. f’x).). Il Sig. Morier descrive quelle strette nel suo recente viaggio (Nouv. Voy. en l’crs. t II. p. 35i. Par.1818.) appellale di Khovvar anch’ esso. Ei dice che di li si staccano parecchie strade alcune delle quali conducono nel Semndn e nel Damga/i, L’,imboccatura della valle è a io. Parasanghe da Rej ed ci opina che quelle siano le Caspiae Pilae di cui parlano Arriano (lib. III. c. 7.) e gli antichi. Questo pauso è segnato nella bella carta di Kinner col nome di Kobat K ho mar ed e nella catena di monti che separano il Mazandcran dalla Persia t importantissima questa posizione poichè nella prossimità di quel passo era il paese ch’ei appella dell’Arbor Secco di cui discorreremo (lib. 1 cap. XX.) quando rammentalo nuovamente, perchè in quella contrada s incrociarono le vie ch’ fi foce nell’ andare e nel tornare dalla Cina. 3?. Secondo Herbelot, Deguignes e gli altii scrittori della dinastia dei Mofolli «li Pertia la medesima avea per capitale lebuz, e ciò conforma indirettamente il Polo dicenJo che tornati iudietro da Argon ivi si restituirono = f/crchr di U dornea essere il tuo cammino • Iuialti era sulla diritta via per recarsi a Trebisouda uve s’ imbarcarono,