Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/81

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vendono molto più che i cavalli, e la ragione è perchè mangiano poco, e portano gran carichi, e fanno molta via in un giorno, la qual cosa, nè cavalli, nè muli potriano fare, nè sostenere tanta fatica, quanta sostengono gli asini sopraddetti. Imperocchè li mercantanti di quelle parti, andando di una provincia nell’altra, passano per gran deserti, e luoghi arenosi, dove non si trova erba alcuna, e appresso per la distanza de’ pozzi, e di acque dolci, gli bisogna far lunghe giornate, pertanto adoprano più volentieri quegli asini, perchè sono più veloci, e corrono meglio, e si conducono con meno spesa. Usano ancora i camelli, i quali similmente portano gran pesi, e fanno poca spesa, nondimeno non sono così veloci come gli asini: e le genti della sopradetta provincia, menano i detti cavalli a Chisi, e a Ormus,9^ e a molte altre citta, che sono sopra la riviera del mare dell’India, perche vengono comprati quivi, e condotti in India, dove sono in grandissimo prezzo, nella qual’essendo gran caldo, non possono durare lungamente essendo nati in paese temperato. E ne’ sopradetti regni sono genti mollo crudeli, e omicidiali; imperocchè ogni giorno l’un 1 altro si feriscono, e uccidono, e farebbe:>) leggiero; sbracciono nel camminare, portano la testa alta e servono di mon-’ tura. Sonovene del valore di 400 franchi, i mediocri costano 25o (Voy. en Pers. t. I] I. p. 53). p4- Chisi e l’Isola di Kis rammentata dal Geografo Nubiense nel seno Persico (p. 58). corno emporio del commercio delle Indie. Ne parla anche Marin Sanuto. (Gest. Dei per Frane, t. II. p. 22) Dovè questo luogo il suo splendore alla poca sicurezza che dava Sirof che innanzi a Kis era l’emporio di quei ricchi traffici, che refugiaronsi in questa isolelta che è in faccia a detto porto (Nicbur Descript, de l’Arab. Planeh. XIX). Abulfeda chiama Kiscli detto luogo (Geog. p. 255). Da che incomincio a fiorire Kis non parlasi più di Sira/’. (Deguign. Mem. sur le Commerce. Actes de l’Accadem. des Belles lei. L XXXVII. p- 3o8) jM’/ries che ha navigalo ultimamente nel Golfo Persico (Secon. Voy. en Pers. t. I. p.;5) passo accanto a detta Isola, e di lontano vide alcune rovine di Sirtif. Fijgli raccontato relativamente all’ingrandimento di detto luogo che ad una vecchia cui non era rimasto altro avere che un gatto lo diede a 1111 Capitan di Vascello, che approdò in un regno dell’Indie ove il re era desolato dai topi, e che fattoglidono del gatto, animale a lui sconosciuto fu libero da quel flagello, e regalo per riconoscenza alla propretaria un carico di preziose merci. Che i discendenti di questa donna stabilitisi in questa isola, vi fondarono la dinastia dei Beni Kaiser che vi regnarono, dinastia che fu distrutta da Attabeg re del Fars. Ho narrata questa la. "letta perch • fi noi narrasene una consimile per esplicare la ricchezza che feef i! fondatore dei Pio istituto dei Ceppi di Piato». Oggidì anche questa isola è ireljo squallore.