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ABDALONIMO - 9 - ABD-ER-RAHMAN

loro titolo occupa tre pagine della suddetta edizione di Sacy, il quale aggiunse alcuni cenni biografici su Abdallatif ricavati dall’opera bibliotecaria di ibn-Abi-Osaiba, personale amico di Abdallatif, e cita un’estesa notizia della di lui vita, scritta da lui medesimo.

ABDALONIMO, secondo Diodoro Ballonimo e secondo Plutarco Alonimo. Re di Sidone, viveva oscuramente mentre Stratone ne occupaca il suo trono usurpato: il caso fece conoscere ad Alessandro Magno, il quale fu così preso delle sue virtù che, deposto Stratone, lo rimise sul, trono de' suoi avi. Narrasi che tradotto Abdalonimo dinanzi ad Alessandro, questi, volgendosi a' suoi cortigiani: «Io vorrei ben sapere, disse, come abbia questi saputo sopportare la povertà» «Voglia il cielo, soggiunse Abdalonimo, che io sappia sopportate nello stesso modo la mia prosperità: queste mani hanno provveduto a tutti i miei bisogni; nulla possedendo io, di nulla mancava.»

ABDEL-MELEK. Quinto Califfo Ommiade di Damasco. figlio di Merwan I cui successe nell’aprile del 581 mori nel settembre del 705. Il suo regno fu fecondo di grandi avvenimenti or di prospera, or di sinistra fortuna; tutti gli scrittori orientali vantano i suoi talenti militari e politici, il suo patrocinio alle scienze ed alle lettere. Fastoso del suo grado e dell’autorità, fu egli il primo a divietare agli ufficiali della sua corte, di trattenersi a lungo col califfo, di tenere lunghi discorsi in sua presenza e di usare seco lui famigliarità. È celebrata la sua moderazione verso i cristiani, ai quali lasciò in Damasco una chiesa. Ma le sue belle qualità vennero offuscate da una sordida avarizia che gli fece dare il sopranome di Rescyd-el-Hegarah (scorticatore delle pietre).

ABDEL-MELEK I. Della dinastia dei Samanidi (vedi), penultimo sovrano del Khorassan: salì al trono nel 654, e mori dopo sette anni di regno, illustrato con l’equità e la fermezza del suo governo.

ABDEL-MELEK II. Ultimo principe della dinastia dei Samanidi (vedi). Salì il trono nel 998. principe debole e inesperto, morì nella prigione, in cui a tradimento lo gettò il suo usurpatore e successore Eylek-Kan, il 24 ottobre 999.

ABDEL-MUMIN. Secondo sceicco o principe dei Mowahhad (unitarii) nato nell’anno 1101 di G. C, era figlio di un vasajo del villaggio di Nagierch nel regno di Tremessen. Egli si affezionò a Tomrut fondatore di questa setta e che ambiva la sovranità della Mauritania, col mezzo de’ suoi numerosi ed ardenti proseliti. Essendo Tomrut morto prima di compiere il suo disegno, Abdel-Mumin, suo successore, riuscì a farsi acclamare califfo dei Mauritani e fu capo d’una dinastia che governò per lungo tempo l’impero del Marocco. Morì nel 1164 dopo aver regnato 33 anni, ne avea vissuto 63. Gli storici dicono che suo figlio Abu-Jacub non ebbe il suo ingegno e non seppe al pari di lui meritare l’affezione de’ suoi popoli.

ABD-ER-RAHMAN (Mulei). Sultano del Marocco e di Fez, nato nel 1778, morto nell’agosto 1859, succedette allo zio Mulei Soliman nel 1822, dando opera a sviluppare l’era pacifica da lui inaugurata. Quando i Francesi si sono impadroniti, nel 1830, d’Algeri, l’imperatore Abd-er Rahraan tentò insignorirsi d’una parte della provincia. Avendo poi rotto guerra ai Francesi, ricoverando Abd-el-Katler sconfitto da Bugeaud, e spingendo nel maggio del 1844 le sue truppe sulle frontiere dell’Algeria, una squadra capitanata dal principe di Joinville bombardò Tangeri e Mogador, e poco dopo il generale Bugeaud sconfiggeva un grande esercito marocchino ad Isly sotto il comando del figlio stesso dell’imperatore, e s’impadroniva del campo. Abd-er-Rahman si affrettò a firmare il trattato di Tangeri (40 settembre). Nel 1847 egli venne alle mani con Abd-el-Kader, dal quale fu sconfitto due volte.

Rbd-er-Rahman ebbe ancora altre contese con varie potenze europee, con la Spagna, la Danimarca, la Svezia ed ultimamente con la Prussia, per avere i pirati dei Riff assalito una squadra capita-