Pagina:Primi poemetti.djvu/120

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100 il vecchio castagno



ix


E il ceneraccio, al prato!... Odimi. Il fusto
è marcio, e non può darsi che ributti.
180Gli dia l’accétta e l’accéttino. È giusto.

Ma vedrai, nella ceppa, che tra tutti
lo zio ralleverà qualche novello
183che viva e cresca, che riscoppi e frutti.

Fa che salvi codesto, così snello,
che se tu venga quando avrai marito,
186tu dica: È come il padre; anzi più bello!

Codesto, sì, costì, presso il tuo dito,
dove ho picchiato il cardo... Oh! tuo zio!... Digli:
189Questo novello come cresce ardito!

che speriamo, io e tu, che mi somigli!
che dia su me, non dia su lui, l’accétta!
192Ti farà le mondine pe’ tuoi figli.

Diglielo!... Su!... Viola! Violetta!