Pagina:Progetto della strada di ferro da Milano a Como.djvu/17

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varietà. 279

e divisato di erigere il nuovo stabilimento della gran Dogana1 che ove non mancasse di tutti gli occorrenti fabbricati per gli Uffizj della R. Finanza, e per i depositi e magazzini delle merci estere ad uso dei negozianti di ogni genere, muniti di portici e di piazze coperte colle strade a guide di ferro pel giro interno dei carri come ai docks di Londra fin sotto ai torchj idraulici per l’imballaggio de’ colli, alle grue ed alle altre macchine per sollevare gli stessi colli di mercanzie a qualunque piano superiore, riuscirebbe al certo uno degli emporj del commercio di Milano più proporzionato al bisogno e più adattato al comodo degli abitanti nella nostra bella e ben popolata città, di quello siano al presente lo così dette Sostre di Porta Romana e di Viarenna insieme alla Dogana del palazzo Marino. Per ultimo si osserva a giustificazione della linea proposta per la prima tratta di strada di ferro che si distacca dal terreno già spianato e sgombro della piazza del Foro in Milano e già di pubblica ragione, potersi ivi più facilmente costruire e stabilire con minore spesa che altrove le tre ramificazioni della strada rotaja che occorrono per estenderla nell’interno della città sino all’incontro del Naviglio dalla parte del Pontaccio di Porta Comasina e del ponte di Porta Vercellina, come pure sino all’imboccatura delle contrade Cusani, S. Vincenzino e S. Giovanni sul Muro, che conducono dalla suddetta piazza del Foro verso il centro ed ai differenti quartieri più abitati della stessa città.

In conseguenza per una tratta di dodici e più miglia geografiche di 60 al grado, ossia per più della metà della lunghezza dell’intera linea, la rotaja interseca l’estesa pianura interposta fra Milano e Lentate. Così la linea viene condotta nella direzione che si vede disegnata affine di farla entrare presso Lentate con una dolce curvatura nella più bassa vallata del Seveso, di cui poscia asseconda l’andamento meno tortuoso e le sinuosità meno forti fino all’origine dell’influente del Seveso detto Acquanegra e fino a raggiungere il punto più elevato di tutta la linea presso


  1. Il bel disegno e progetto di questo pubblico edificio è già da più anni allestito, ed è lavoro del valente ingegnere architetto sig. Bareggi, addetto alla Direzione generale delle pubbliche costruzioni, che meriterebbe d’esser reso di pubblica ragione colle stampe per poterlo esaminare e discutere bene in ogni sua parte avanti l’esecuzione.