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Pagina:Prose e poesie (Carrer) III.djvu/330

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pro e contro l’affettazione. Sì, lettori miei cari, affettazione è quanto leggeste, questa stessa guerra da me fatta all’affettazione non è che affettazione. Ciò che mi va per la mente non credo di dirvelo, almeno per questa volta, non avendo saputo trovare il modo opportuno, e quindi fo vista che nulla mi rimanga da dire, e di avere, a parlar col proverbio, vôtato il sacco. Accogliete bensì questo augurio, che non vi tocchi mai di dovere combattere la foga de’ vostri pensieri, e, per non sapere o non poter dire quel tanto e nel modo che più vorreste, trovarvi condannati a tacere, o, ch’è peggio ancora, a parlare del modo che s’è fatto da me fino ad ora, annerendo carta senza punto conchiudere o dichiarare.

VI.

L’OSCURITA’.

Nei giudizii che ordinariamente si pronunziano sopra tale o tal altra persona è frequentissimo questo modo di esprimersi: non l’intendo; mi ha del misterioso; chi l’indovina? Quando trattasi di scrittore similmente si dice con grande facilità: è oscuro; ci sarà del buono, ma non si capisce; bello, ma non per tutti. Chi sentenzia di tal maniera gli uomini e le loro produzioni assolve sè stesso dalla noia e dalla fatica di ren-