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Pagina:Prose e poesie (Carrer) III.djvu/361

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ch’è d’uopo di valicare prima di toccar terra. Diremo che sia questo un difetto particolare de’narratori italiani, come ha stampato, or sono appena tre anni, un bizzarro ingegno di donna? No, finchè almeno si sappia essere stati italiani il Boccaccio e l’Ariosto. E, peggio ancora, porremo a ragione di questa inattitudine al narrare, la gran copia d’improvvisatori che produce l’Italia? A questa seconda sentenza sorrideremo di nuovo, e crederemo sempre più inopportuna la confutazione di tali scempiaggini. Così è; le ragioui che si adducono a sostegno di una proposizione stravagante ed errata non altro sono per lo più che stravaganti ed errate esse pure.

XI.

FANTASIA DEL CUORE.

A taluno è sembrato ch’ove parli il cuore convenga alla fantasia di tacere; a tal altro che questa e quello concorrano a rendere più efficace l’espressione di un affetto. Ciò in quanto a coloro che attendono alla rappresentazione delle diverse condizioni dell’anima, signoreggiata da tale o tal altra passione. Quanto poi a quelli che, chiamati o no da natura a siffatto uflizio, giudicano tuttavia coraggiosamente della relazione che ci ha maggiore o minore tra il vero e le rappresentazioni anzidette; altri scam-