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284 il morgante maggiore.

13 E vide ch’eran dispogliate ancora,
     E tutto il dosso vergheggiato avieno.
     Partissi, e del palagio usciva fora,
     E vide il popol d’allegrezza pieno,
     E come volentier ciascun l’onora,
     Che tutti reverenzia gli facieno;
     Ed accostossi ov’era alcun barone;
     Poi cominciò questa degna orazione.

14 Quel vero Dio, che fece prima Adamo,
     Poi pel peccato suo volle morire,
     Perchè allo ’nferno dannati savamo,
     E non si può con ragion contraddire
     (Benchè alcun Saracin mi fe richiamo
     Del vostro re), qui m’ha fatto venire,
     Per liberar non sol le figlie vostre,
     Ma perchè a gire a lui la via vi mostre.

15 La qual voi avete per certo smarrita
     Per lunghi tempi; e Macon falso e rio
     Conoscerete dopo la partita:
     Ma il mio Gesù benigno e giusto Dio
     Per la sua carità, ch’è infinita,
     Perchè egli è grazioso e santo e pio,
     Alluminar vi manda, e darvi segno
     Ch’alfin v’aspetta nel suo eterno regno.

16 Non ha voluto comportar l’oltraggio,
     Che vi faceva il signor vostro a torto;
     Questo esser debbe a ogni savio un saggio
     Di sua potenzia, poi ch’io l’ho qui morto
     Nella presenzia del suo baronaggio:
     Da Lui sol venne l’aiuto e ’l conforto,
     Lui mi diè forza che così facessi,
     E fe che ignun non si contrapponessi.

17 Lui vi spirò, potete intender certo,
     Ch’alla giustizia dar dovessi loco,
     Però che troppo l’aveva sofferto;
     Ed or per trarvi dell'eterno foco,
     Vuol ch’io vi mostri il vostro errore aperto,
     Nel qual cresciuti siete a poco a poco:
     Però tornate tutti al cristianesimo,
     Chè non si può in ciel ir sanza battesimo.