19 E 'n questo ragionando hanno veduto
Un bel palagio in mezzo del deserto:
Orlando, poi ch’a questo fu venuto,
Dismonta, perchè l’uscio vide aperto:
Quivi non è chi risponda al saluto.
Vannone in sala, per esser piú certo:
Le mense riccamente son parate,
E tutte le vivande accomodate.
20 Le camere eran tutte ornate e belle,
Istoriate con sottil lavoro,
E letti molto ricchi erano in quelle
Coperti tutti quanti a drappi d’oro:
I palchi erano azzurri, pien di stelle,
Ornati sì, che valieno un tesoro:
Le porte eran di bronzo, e qual d’argento,
E molto vario e lieto è il pavimento.
21 Dicea Morgante: Non è qui persona
A guardar questo sì ricco palagio?
Orlando, questa stanza mi par buona,
Noi ci staremo un giorno con grand'agio.
Orlando nella mente sua ragiona:
O qualche Saracin molto malvagio
Vorrà che qualche trappola ci scocchi11,
Per pigliarci al boccon come i ranocchi;
22 O veramente e’ c’è sotto altro inganno;
Questo non par che sia conveniente.
Disse Morgante: Questo è poco danno;
E cominciava a ragionar col dente12,
Dicendo: All’oste rimarrà il malanno;
Mangiam pur molto ben per al presente;
Quel che ci resta, farem poi fardello13,
Ch’io porterei, quand’io rubo, un castello.
23 Rispose Orlando: Questa medicina
Forse potrebbe il palagio purgare.
Hanno cercato insino alla cucina,
Nè cuoco, nè vassallo usan trovare:
Adunque ognuno alla mensa cammina,
Comincian le mascella adoperare;
Ch’un giorno già mangiato avean in sogno,
Tal che di vettovaglia era bisogno.