64 Io vi dirò la mia disavventura,
S’alcun rimedio sapessi trovarmi;
Io ardo tutto, per la mia sciagura,
D’una fanciulla, e non so più che farmi;
Due volte abbiam provato l’armadura,
Ogni volta ha potuto superarmi,
Sì che da lei vituperato sono,
E messo ho la speranza in abbandono.
65 Egli è ben, vero ch’i' ho qui tanta gente,
Che mi darebbe il cuor di superarla:
Ma non sarebbe onor certanamente37;
Chè colla lancia intendo d’acquistarla:
S’alcun di voi sarà tanto potente,
Ch’a corpo a corpo credessi atterrarla,
Ricomperrollo38 ciò ch’i' ho nel mondo;
Chè basta a me sol lei, poi son giocondo.
66 Orlando disse: Noi ci proveremo,
Ognun ci adoperrà tutta sua possa;
E credo pure al fin noi vinceremo,
Se femina sarà di carne e d’ossa.
Disse il pagano: Ogni cosa diremo;
Prima che la fanciulla facci mossa,
Manda in sul campo sempre un suo fratello,
Molto gagliardo e gentil damigello.
67 E per nome si chiama Lionetto,
Ed è figliuol del gran re Caradoro,
E non adora alcun più Macometto,
Che sia sì forte per più mio martoro:
E la sorella, ch’io v’ho prima detto,
Per cui sol ardo, mi distruggo e moro,
Gentile, onesta, anzi cruda e villana,
Sappi che chiamata è Meridiana.
68 E veramente è come ella si chiama,
Perchè di mezzodi par proprio un sole.
Io innamorai di questa gentil dama,
Non per vista, per atti o per parole;
Ma per le sue virtù, ch’udi’ per fama,
O ver che ’l mio destin pur così vuole:
E da quel giorno in qua ch’amor m’accese,
Per lei son fatto e gentile e cortese.