319 Liontofono è poco cognosciuto,
Che del leone è pasto velenoso;
Tragelafo è come becco barbuto;
Toos, il qual non è sempre piloso:
La state è nudo, e di verno velluto;
Licaon è come lupo famoso;
Altri animali appellati sono Alci,
Caval silvestri, e traggon di gran calci.
320 Poi son Bissonti, buoi silvestri ancora,
Che nascon molto in Scizia e in Germania;
Ed un serpente che si chiama Bora;
E Macli è bestia, ch’a dir pare insania,
Che con le giunte niente lavora,
Sì che dormendo rimane alla pania;
Perchè appoggiato a un alber s’accosta,
E chi quel taglia lo piglia a sua posta.
321 E Cefi sono altri animali strani
Che nascon nelle parti d’Etiopia,
C’hanno le gambe di drieto e le mani
Dinanzi, come forma umana propia:
Questi vide ne’ giuochi Pompeani
Prima già Roma, e poi non ebbe copia:
E Gano a questi giorni a Carlo scrisse,
E, come falso, di questi promisse.
322 Ed una fera Tarando è chiamata,
La qual, dov’ella giace, il color piglia
Di quella cosa che ella è circundata;
Sì che a vederla la vista assottiglia:
Un’altra ancora è Salpiga appellata,
Che nuoce assai sanza muover le ciglia:
E Spettafico, Arunduco e molti angue,
Che pur Medusa non creò col sangue.
323 Poi son Celidri, serpenti famosi,
Edipsa, Emorrois e Caferaco,
Saure e Prester, tutti velenosi;
E non pur nota una spezie di draco;
Ed animali incogniti e nascosi
Che stanno in mare, e chi in padule o laco;
E molti nomi stran di basilischi
Si truova ancor con vari effetti e fischi.