Pagina:Racconti storici di Giambattista Bazzoni, Milano, Omobono Manini, 1832.djvu/44

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l’altra con pietoso entusiasmo) verrà il dì, ne son certa, che in premio di tanto soffrire godrà la vostr’anima dello splendore de’ cieli, e di tutte le sue beatitudini.

“Oh vorrei solo che mi fosse dato rivedere il caro lume del giorno, e il sole diffuso raggiante indorare le mie rive ed i monti, vorrei ricongiungermi a mia madre, e... per colmo di contentezza... ohimè che dissi?... l’ho perduto per sempre.

Uno scoppio amarissimo di pianto le concesse appena di profferire quest’ultime parole.

L’estremo raggio del crepuscolo penetrando fra i rami, mesceva al pallore del volto di lei un’incerta moribonda luce, che le faceva prendere aspetto d’una larva addolorata, apparsa a gemere in que’ silenzii le colpe del cuore. Agnese asciugandosi tacitamente le lagrime le offrì il braccio, e dolcemente sollevandola si rinviarono insieme alle loro romite cellette.

fine dell’ingelinda.