Pagina:Racioppi - L'agiografia di San Laverio del 1162.djvu/40

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ai tempi romani, come ai tempi degli Ostrogoti e dei Longobardi,1non si sa che abbia almeno mostrato, altre volte, tali reliquie di monumenti che potessero far supporre grandezza di città decorosa. Non si sa se fu colonia romana; ed un marmo appena dell’antica città è conosciuto nella serie dell’epigrafìa lucana.2 E Livio che la dice un oppidum, e il poeta indigeno nostro che la disegna < un nido > (di aquila, senza dubbio), e il luogo stesso eminente, ma angusto, possono credibilmente attestare che città grande non fosse ai tempi romani.

  Dove risiedesse il magistrato supremo della Lucania, che anche prima dei tempi costantiniani era detto Corrector Lucania et Britiorum, e qualche volta (quando la Lucania fu congiunta all’Apulia) Corrector Lucania et Apulie, è dubbio; anzi, a dir meglio, non si sa. Da un qualcho accenno nel codice Teodosiano il Giannone, sulle orme del Gotofredo, trasse argomento a dire che il Correttore della Lucania e dei Bruzii risiedesse a Reggio ed anche a Salerno.3 Sarebbe stata egli dunque a scelta del magistrato stesso la città di sua residenza? È probabile. E marmi iscritti che indichino questi speciali magistrati reggenti congiuntamente due provincie, si sono trovati così a Reggio o Salerno, come nelle città di Venosa, di Grumento e non so dove più; ma non si può affermare da essi, benché fosse probabile, nè che Grumento o Venosa fosse sede del Correttore, nè che fosse unicamente Reggio, ovvero Salerno.   Niente adunque, per verità, escluderebbe che anche Acheruntia abbia potuto essere la residenza del magistrato romano, che reggeva la Lucania ni principii del secolo IV dopo Cristo. Ma non ce n’è memoria di sorta; non ci è accenno di antico scrittore, nè reliquia di marmo; nè, che ò tutto dire! congettura di erudito:4nulla; fuorché l’induzione che si può trarre da questo tardo monumento agiografico del secolo. XII.

  1. Validum oppidum è detta da Livio, IX, 12. — Celsoe nidum Acherunticr, da Orazio, Od. III,4 . E lo Scoliaste di Orazio, a questo luogo, la dice admodum parva. — Oppidum, ovvero praesidium munilissimurm è detta da Procopio, Bello Goth. IlI,23
  2. Lo si trova nel MOMMSEN, I. R. N., n. 130, e dice: Reparatori Orbis | Romani D N C L / Juliano Aug..AEterno | Principi | Ordo Acerunt.
  3. GIANNONE, lib. II, c. 3, della Istoria civile. — GOTOFREDO, Cod. Theod. ad log. 1 De relat. e leg. 1 De filiis milit. apparii; e leg. unica De privil. appurit. Magistr. — Conf. Antonini, La Lucania, parte 1, disc. VIII.
  4. Dico male, c’è I’ UGHELLI che scrisse di essa (Italia sacra, vol. VII, col. 6)