Pagina:Raimondo Montecuccoli, la sua famiglia e i suoi tempi.djvu/162

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il Piccolomini effettivamente si attenne, e che forse desiderava, non avendo probabilmente avuto mai in animo di farsi soldato del papa. Al Fernemond poi, al quale consimili ma più modeste offerte vennero fatte, vietò ricisamente l’imperatore di accettarle. Negava per altro esso medesimo a quel tempo di aderire alla dimanda del duca di Modena, asserendo, e così il Trautmannsdorf, troppo necessario allora all’esercito imperiale il Montecuccoli; e accennava anche il ministro al pericolo che non volesse poi levarsi più dalla patria: al che rispondeva il Bolognesi, che inclinando il conte Girolamo ad istituirlo erede, avrebbe egli senz’altro preso ferma stanza in Vienna. Né dandosi per vinto il diplomatico italiano, non concedea requie al ministro imperiale, che finì col dirgli impossibile che si lasciasse partire “il miglior soggetto che s’avesse all’armata” (lett. del Bolognesi); colle quali parole mostrava credere Trautmannsdorf maggiori dei meriti de’ generali imperiali quelli di un semplice colonnello. Ciò nondimeno poté il 30 agosto scrivere il Bolognesi, essergli riescito di ottenere dall’imperatore che si consentirebbe la partenza a Raimondo acciò servisse, ma per soli tre mesi, il duca di Modena. Era egli allora al campo dell’arciduca Leopoldo, e il grado gli era stato promesso di sergente generale di battaglia, conferitogli poi, non già come narra il Priorato il 22 giugno di quell’anno medesimo (1642), appena cioè uscito esso di prigionia; ma sì il 20 settembre, come al duca Francesco scriveva il suo ministro a Vienna. E aveva il Montecuccoli stesso prima di partire per Modena chiesto all’imperatore in Ebersdorf l’adempimento della promessa, venendo poi la dimanda sua avvalorata dalle lettere ch’ei presentava dell’arciduca Leopoldo e del Piccolomini. Era il grado di sergente generale, come già notammo, il primo passo nell’ordine de’ generali, al quale si ascendeva da quello di colonnello, e lo troviamo indicato in un rescritto imperiale in latino col nome di vigiliarum præfectus. Non era quello per altro il grado che spettato sarebbe a Raimondo se non avesse la prigionia interrotto il corso alla