Pagina:Raimondo Montecuccoli, la sua famiglia e i suoi tempi.djvu/237

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d’uopo ne fosse, prestare al suo principe naturale que’ servigi che gli venissero richiesti; La qual cosa dal duca stesso eragli stata raccomandata. Accennava nonpertanto al dubbio che talvolta o il comando dell’imperatore, o altra necessità lo potesse impedire di lasciare la Germania; il che senza più sarebbegli tornato in dispiacere, come annunziava il Bolognesi, che lo diceva desideroso di adoperarsi ad ogni bisogno in servigio del proprio sovrano.

Raimondo, il dì stesso in che scriveva la lettera ora accennata, moveva pel campo, portando seco la cifra datagli dal Bolognesi per la segreta corrispondenza col duca. Da questo diplomatico ci è poi narrato che, innanzi al suo dipartirsi, a lui in compenso del reggimento che prima aveva, ne fu concesso un altro, rimasto disponibile per la morte del duca di Nassau al quale pertenne; bellissimo reggimento, al dire di esso Raimondo; il quale annunziò pure che qualche denaro, per fornirsi del bisognevole ad uscire in campagna, gli fu dall’imperatore largito. Né a questo si tenne pago, ma in pubblico consiglio a lui fece encomii; e in privati colloqui, secondo il Bolognesi racconta, mostrò la sua meraviglia perché l’Hazfeld, che pur gli era poco amico, erasi congratulato col Montecuccoli pel reggimento ricevuto, laddove ad esso imperatore già per sé lo aveva chiesto, e quando ebbe a significargli che già a Raimondo l’aveva egli dato, non gli fece risposta alcuna.

A quel tempo, o poco dipoi, nel parentado suo accadeva in Modena tal fatto, che non mediocremente sarà tornato doloroso al sensitivo animo di lui. Il marchese Francesco, del quale tante volte ricordammo le relazioni amichevoli da lui con Raimondo mantenute, e che più lungamente degli altri favoriti dal duca Francesco I aveva goduto della confidenza di lui, meritata da lunghi ed anche recenti servigi, cadde, come altri già, in disfavore. In una lettera sua al Bolognesi del 10 di giugno annunziava egli, non ingerirsi da più mesi negli affari per non averne né l’incombenza, né l’autorità, non ricevendo più dal duca ordini di sorta alcuna. Poté nondimeno nel mese seguente intertenersi col duca sulla necessità di danaro ond’era stretto il Bolognesi, e ne riceveva l’assicurazione