Pagina:Raimondo Montecuccoli, la sua famiglia e i suoi tempi.djvu/380

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nigione, sarebbe stato più facile l’averle mercé un blocco: osservazione che dicemmo aver egli fatto anche a proposito di Friderichöde.

In Pomerania occupò Raimondo, come narra egli stesso, Damgarten, Ribnitz, Treptow e altre terre ; ma quello che maggior gloria gli arrecò, fu l’avere in pochi giorni, mercé l’opera indefessa nell’alzar trincee e nel disporre le artiglierie, stretta così la piazza di Demnim nel ducato di Stettino, che dovette arrendersi, quantunque saldissimo arnese di guerra, afforzato con più ordini di mura, e circondato da paludi che da una parte soltanto concedevano l’accesso. Assediò anche Grippwald, ma quella fortezza fu salvata da Wrangel mercé frequenti sortite da Stralsund che davano luogo a micidiali conflitti, ne’ quali perdette Montecuccoli seicento uomini, nonché il generale delle truppe di Brandeburg con molti ufficiali. Continuava nondimeno il general cesareo a bombardare quella piazza, entro la quale ben trentadue case rimasero incendiate; ma il 15 di novembre il Pierelli scriveva, che un’inondazione lo aveva costretto a ritirarsi a due leghe di distanza, ove s’impadronì del castello di Rechtemberg; e che mentre marciavano a quella volta le sue truppe, s’avvennero in 500 soldati di cavalleria svedese usciti di Stralsund in cerca di foraggi, e di questi neppur uno sfuggì loro essendoché chi non fu ucciso rimanesse prigioniero. Narra poi Raimondo stesso negli Aforismi ove dice delle sorprese da farsi al nemico in paese coperto e in tempo di nebbia, che andando a riconoscere nottetempo la fortezza di Friderust, sortirono di là gli svedesi con fior d’armata e d’ufficiali, secondo ei si esprime; ma sorpresi dal tenente colonnello che comandava la sua vanguardia, e poi da lui medesimo investiti, rimasero sconfitti.

De’ varii fatti d’arme in quella campagna intervenuti, e dei quali così utili risultati si erano conseguiti, mostrò compiacersi il Montecuccoli, che negli Aforismi lasciò scritto: “In Pomerania essendo noi padroni della campagna, quanti luoghi forti