Pagina:Raimondo Montecuccoli, la sua famiglia e i suoi tempi.djvu/438

Da Wikisource.

Spork contro la cavalleria nemica, della quale fece macello ; ed egual sorte incontrarono per opera dei dragoni cesarei altri turchi che più sopra tentavano un guado del fiume per venire a mescolarsi nella battaglia; impresa quest’ultima diretta senz’altro dal duca di Lorena, al quale attribuisce appunto il Priorato il buon esito della medesima . Compiuta per ogni parte riescì pertanto la vittoria. Fecero prova in quel giorno i francesi di molto valore; il La Feuillade sovra tutti, del quale racconta Montecuccoli che, dopo aver condotta la cavalleria all’attacco, sembrandogli che la sua fanteria non incalzasse a bastanza il nemico, balzò da cavallo, e ponendosi alla sua testa, seco la trasse a dar dentro nelle schiere nemiche: e corse voce che sino a venti turchi da lui stesso venissero uccisi. Non è pertanto a meravigliarsi che dal Montecuccoli, testimonio di queste imprese, venisse scritto, che molto avevano i francesi contribuito a quella vittoria. Alquanti cannoni e cinquanta bandiere mussulmane, conquistate da loro, mandarono essi a Parigi. Confessarono poi per mezzo del La Feuillade (del quale è inserito negli Aforismi un brano della lettera da lui diretta al Montecuccoli), che della gloria procacciatasi andassero debitori alla consumata prudenza di Raimondo, non altro avendo essi fatto se non eseguire gli ordini che dalla stessa bocca di così gran capitano avevano ricevuti; documento codesto che gli autori del Dictionnaire des siéges et batailles avranno per avventura ignorato, se osarono scrivere, esser stata la battaglia di