Pagina:Raimondo Montecuccoli, la sua famiglia e i suoi tempi.djvu/517

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quanti degli arrolati recentemente avevan preso il largo. Ma riceveva Turenna denari e gente da Francia, ed invece agl’imperiali venivano rinforzi scarsi, e molti rimproveri perché ancora non si fossero sterminati i francesi, o ricacciati se non altro di là dal Reno, e per quelli che i nemici del Montecuccoli chiamavano gli ozii di Offenburg, dal luogo presso il quale aveva egli riunito il nucleo del suo esercito.

Continuando intanto Montecuccoli la marcia che dicemmo aver intrapresa, mirava a collocare le sue genti presso il fiume Renken, dove più agevole sarebbegli tornato il procacciarsi i viveri. Ma perché in tanta vicinanza del nemico non era facil cosa il pervenir colà, gli bastò l’animo di mettersi con tutti i suoi per sentieri reputati impraticabili, e per essi, dopo fattosi largo tra i francesi, che un luogo periglioso per lui gli contrastavano, raggiungere il fiume ove pose il campo, che tosto ei venne fortificando. Bella impresa di valente capitano codesta, la quale mostra vero quanto lasciò scritto Folard, che pochi cioè si approssimarono al Montecuccoli nel saper disporre le marcie sempre al sicuro dal nemico, e pronto a resistergli. Raggiunto colà da Turenna venutovi di mezzo a boschi, fermò tosto Montecuccoli il piano della battaglia che gli voleva dare in campo aperto, attaccandolo da tre parti . Ciò che allora accadesse diremo, seguitando due diverse relazioni. Si ha nell’opera delle Azioni di generali e soldati italiani, che avendo Turenna spartiti in tre luoghi i corpi del suo esercito, Montecuccoli designasse di assalire il più avanzato di essi comandato dal cavalier Du Plessis, mandandogli di fronte il duca di Lorena e alle spalle il Caprara, nel tempo che due falsi attacchi farebbe egli stesso; ma Lorena s’incontrò in Turenna, e tornò indietro, e non udì Caprara il segnale convenuto: nulla pertanto si poté fare. Questo racconto sembra ottener conferma da quanto narra il generale Feuquières, andasse cioè Turenna a sostenere il corpo di Du Plessis che si trovava in pericolosa posizione alla sini-