Pagina:Raimondo Montecuccoli, la sua famiglia e i suoi tempi.djvu/534

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Carlantonio, cadevano infermi a frotte, e molti ne morivano. Al Montecuccoli mancavano poi i denari per provvedere a necessità così stringenti. In tale stato pericoloso, decise il generale di mandare il conte Mannsfeld a Vienna per esporre a voce la condizione delle cose, e l’impossibilità di attendere ad assedii, e di più oltre trattenersi in Alsazia. Pe’ quartieri invernali proponeva la Franconia, la Svevia e i paesi lungo il Reno superiore ed inferiore, ove si potrebbero trovare i viveri, che nell’Alsazia gli venivano meno (Avvisi del 12 di ottobre). Intanto faceva egli costrurre a Lauterburg valide opere di difesa, ad assicurarsi il passo del Reno, ben munendo poi sulla riva alsaziana quel ponte stabile che vi pose per potere a suo agio, secondo portasse il bisogno, campeggiare dall’una o dall’altra parte del fiume, e per far sicuri i quartieri invernali: e ancora mirava con quella testa di ponte ad impedire i viveri a Philisburg, alla qual fortezza, come scriveva il padre Carlantonio, il palatino di Heidelberg, benché si protestasse devoto alla causa imperiale, dava comodità di comperare nel suo paese quante derrate volesse.

Mentre però soprintendeva egli all’esecuzione di quelle opere e a quelle di Kardal, la salute che insino allora, non ostante le molte fatiche e i disagi incredibili, gli era durata abbastanza buona, gli si affievolì; e da così fieri assalti di podagra fu colto che, al dire del Borgognone, per più giorni e più notti gli fu tolta ogni maniera di requie, né poteva poi reggersi in piedi. Il Magalotti, ministro di Toscana a Vienna, così scriveva il 21 di ottobre: “Il Montecuccoli è malato per una grandissima flussione di catarro che gl’invasa la testa, e gli aggrava il petto. Si trova anche col braccio diritto impedito. Egli non vuole che sia gotta e non bisogna dirglielo, ma in sostanza ognun tiene per indubitato che sia”. E di codesta infermità dava ragguaglio alla corte di Modena il padre Carlantonio. Misera condizione questa di un uomo, che in un luogo mancante d’ogni comodità, e fra gli spasimi di un male crudele, a tante cose provveder doveva, sopra di lui pesando una immensa responsabilità! Intanto una tregua di tre settimane