Pagina:Rapisardi - Opere, I.djvu/30

Da Wikisource.
20 La Palingenesi

     120Le paurose forme Iside asconde.
     S’alzano in nubi limpide i profumi
     Preziosi di Seba a’ simulacri
     D’Osiride e d’Anubi, e sante l’are
     Son di Sfingi deformi e di Canopi.
     125Più tu non miri, o derelitta, al nome
     Di Sabaotte i tuoi figli accorrenti
     Rovesciarsi terribili, siccome
     Rovinosa gragnuola, in sul nemico;
     Ma in cerca del Numenio Ibi, c’ha pasto
     130Di serpenti, o del nero Api a’ trionfi
     Premersi vedi su le sacre sponde
     Del Nil turbe infinite; e lo straniero
     Ghigno alla fede dei tuoi padri insulta.
     Or tu ridimmi, o Verità, chè il sai,
     135Quanto raggio di ciel su lui discese,
     Che alla sacra natal plaga stillante
     Miele e profumi e all’are abbandonate,
     Civil convegno a’ patriarchi, trasse
     L’asservito Isdraello, e a l’indurite
     140Menti la legge del Signor dischiuse.
Di Jetro a pasturar la numerosa
     Greggia presso ad Orebbe egli venía
     Tacitamente, e lo pungea la lunga
     Servitù d’Isdrael ne le straniere