Pagina:Ratti - Biblioteca e archivio di S. Colombano.djvu/34

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zione! L’unico uomo che porta in tutta questa brutta faccenda la nota del buon senso, il bravo bibliotecario, quello solo rimane anonimo. Ma torse già viene dopo di me chi di me è ben maggiore, che saprà scovare il nome del savio consigliere, e ben altro ancora di quanto riguarda anche i più minuti particolari dell’abbazia di S. Colombano e della sua biblioteca, come già venne così ben fatto per l'abbazia della Novalesa.

Mi restano alcune alcune osservazioni da aggiungere a quello che i documenti bobbiesi ci hanno detto.

Per quanto le mie ricerche riguardassero la biblioteca, non l’archivio di S. Colombano, i documenti stessi esigevano che anche a questo si estendessero. Che i diplomi e le carte di esso sono passate ed esistono nell’Archivio di Stato di Torino è ben noto, e qualche cosa ne avevo veduto in una breve visita, parecchi anni or sono. Ma ora stuzzicavami forte curiosità di sapere per qual via e quando ed in che stato, dopo quali vicende insomma, fosse avvenuto il passaggio, in seguito alla sospensiva provocata dal bibliotecario di Alessandria. Di più i documenti attestando la coesistenza dell’archivio e della biblioteca nel medesimo locale, e quali persone ed in qual modo vi misero mano, mi facevano nascere il dubbio che tranquille inavvertite infiltrazioni o violenti trasporti avessero avuto luogo dall’uno all’altra e viceversa (). Una ricerca ad Alessandria ed una rassegna a fondo dei materiali bobbiesi giacenti nell’Archivio di Stato 18torinese erano indicate e suggerite.

Quello che non potei far subito, feci poi. A’ primi dello scorso febbraio fui in Alessandria: interrogai op-