Pagina:Ricciarelli - Su e giù sulla piazza di Pescia, Cipriani, Pescia, 1913.djvu/18

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che sentano l’odore del Dio oro, lo estraggono dalle viscere della terra come i polli il granturco.

Entriamo in bottega e salutiamo le due tortorelle di fanciulle.

Che bella collezione di cartoline!

— Con tanto sale, speriamo, che non vi siano caricature sciocche!

Un Signore: Una cambiale da cinquecento lire.

— Lo sa cosa vuol dire cambiale?

Cambia di posizione, se son debiti è un lumicino.... che vi perseguita sempre; ci sono però degli appetiti che s’infischiano di essere accompagnati colle torce purché legga la calaba dello scroccone!

Un vecchio avventore.

— Due soldi di trinciato e mi. serva bene.

Per due soldi! Quanta esigenza.

— Ma io ho diritto!

Ed io non ho il torto di spedirvi a quel paese.

Un contadino entra sgarbatamente nell’appalto e sorba un calcio al punto che non desiderava.

Una di quelle fanciulline.

— 0 villano, dove vai a conficcare i piedi?

— Mi sembra più logico osservare, la Signora, con quel mappamondo di sedere che disturba l’ingresso.

Non devesi fare la caricatura ad alcune brutte e vecchie abitanti in via vattelo a pesca con una lingua ... le forbici della maldicenza, ci si rimette dell’ onore.

Un altro avventore.

— Un Sigaro cotto bene.

Dal fornaio!

— Ho scherzato, che l’ha presa a traverso?

Niente affatto, è carnevale, ogni burla vale.

— Scusi, queste feste carnevalesche a che si ap¬