Pagina:Ricciarelli - Su e giù sulla piazza di Pescia, Cipriani, Pescia, 1913.djvu/35

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Pacca. I proprietari delle grandi gallerie hanno l'obbligo di far vedere i loro tesori d’arte, ma se dimani volessero venderli, le leggi lo impediscono.

Ritornando a parlare dei frati del T. la loro divisa erano le opere di beneficenza e quella lettera T. significava il martello, perchè facevano fabbricare ponti, strade, palazzi, chiese e quanto altro arrecava benessere alla società. La sede principale era all’Altopascio, ma possedevano altri stabili per la Toscana, come a Pescia, la cosa di cui si parla è la chiesa di sant’Antonio sul prato e San Francesco. Fra i suoi oblatori era ricordata la famiglia Capponi di Firenze, infatti, quel trittico di terra della Robbia che si ammira nella cappellina del vescovato, della nostra bella città, così vi campeggia due stemmi, quello dei frati e l’altro della famiglia Capponi.

Ha capito muso di scaccino! mescolanza, fra il porco e la tua creatura!!!

Ritornando a parlare del negozio Baldini, ci si spendono giustificati, il genere è per la quale, di primissima novità.

Dalla Signora Modista Giusti

— Dopo otto figli!

Che cosa dice mai Signora! Mia figlia che ha preso marito adesso se si azzardasse a covare un numero così straordinario!

— Cosa farebbe Signore?

Bisognerebbe pupparseli e farsi fare la cacca sulle ginocchie... storiella che non sa odore, ma vera, quant’è vero la buaggine di chi asserisce il rovescio delle medaglie. Chiuso l'incidente!