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viltà, dal quale la posterità potrebbe formarsi una idea della essenza intrinseca del culto cristiano. Se non che, anche per noi contemporanei, è abbastanza istruttiva la vista di una di queste cappelle mortuarie dei Cristiani in Roma; vi fa penetrare in modo meraviglioso nella essenza dello stesso Cristianesimo.

Gli Egiziani suolevano portare attorno ai banchetti le mummie dei loro antenati, persuasi quali erano della letizia del fine di ogni cosa; sono considerati da noi fra tutti i popoli della terra, quello che abbia saputo superare meglio l’orrore della morte, ed alla loro religione, la nostra filosofia dà il nome di religione della morte. Ma difficilmente i cupi Egiziani, famigliarissimi alla idea della morte, avrebbero potuto imaginare, o sopportare qualcosa di uguale a queste cappelle mortuarie dei Romani. Il Cristianesimo pure, è la religione della morte, od il trionfo sopra la morte. In nessuna rappresentazione mistica di una religione, la morte ed i cadaveri ebbero tanta parte; la passione, la crocifissione, la deposizione dalla croce, la sepoltura di Cristo, la sua risurrezione, la lunga schiera dei martiri durante, le persecuzioni di Nerone, di Domiziano, di Decio, di Diocleziano, e di altri imperatori hanno dato al culto cristiano un’impronta funerea, hanno data alla vita cristiana, ispirata alle arti, alla musica, alla scultura, alla pittura, l’idea della morte, sotto tutti gli aspetti. La saggezza profondamente vitale della coscienza tedesca, la quale s’impossessa potentemente di tutto quanto ha spirito di vita, seppe da tutte queste idee di morte ricavare la danza dei morti di Holbein, rappresentazione plastica della sapienza dei proverbi di Salomone.

Se non chè, a chi può essere caduto in mente per il primo di formare un mosaico di ossa umane? Mentre stavo considerando quella cappella dei morti, mi pareva dovesse l’idea esserne uscita dalla fantasia sbrigliata del nostro Hoffmann. Ovvero mi immaginavo di vedere un cappuccino rimbambito per l’età, il quale nel cuore della notte, alla luce dubbia di una lampada, stesse radunando