Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/156

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bolico che di laggiù sale alle nostre orecchie; è tutto pacifico lo scopo di questa riunione, imperocchè tutta questa gente, non ha altro desiderio fuori quello di godersi una bella rappresentazione di marionette, piacere per certo innocente e tutto infantile. Tutta l’assemblea del resto ha l’aspetto di fantocci, imperocchè in questi giorni di carnovale vengono nella platea le maschere, e vi si scorgono Pulcinella, pagliacci colle fruste e colle vesciche di porco ripiene d’aria, dottori, ciarlatani. Prendono posto fra le risa universali; regna un’allegria generale, chiassosa, ed il romore si fa sempre più infernale. Tutta quella gente ha d’uopo di ristoro, di rinfreschi, e si vede arrivare un venditore, che con rara destrezza riesce a cacciarsi, ed aggirarsi fra i banchi, con due ceste nelle mani, le quali contengono ciambelle, paste e cartoccini ripieni dei semi di zucche cotanto graditi. Tosto, tutta la platea comincia a rompere coi denti semi di zucche, le scorze vanno sul suolo ad aumentare il mosaico, ed i cartocci vengono cacciati nelle fessure del paradiso, dove rimangono impiantati, o da dove pendono a foggia delle stallatiti in una caverna. Il romore ed il tumulto diventano indescrivibili.

Sono intanto giunte nel palchettone anche alcun dame, ninfe della rocca Tarpea; è l’ora di principiare lo spettacolo. Si grida a squarciagola «Si cominci! si cominci!» E la musica seda il tumulto. Dio mio quale musica! In un angolo del palchettone stanno tre musicanti, uomini dai polmoni di bronzo, suonatori di tromba dotati di un fiato miracoloso. Se pure non discendono da quelli che diedero fiato alle trombe di Gerico, provengono fuor di dubbio in diretta linea di quegli antichi Pelasgici tirreni, i quali primi portarono le trombe in Italia, e le introdussero nella città dei Tarquini. La loro musica è proprio musica da atterrare le mura. Ad onta dei fischi, delle grida, degli urli, di tutto quel baccano, i tre musicanti continuano imperteriti a soffiare nei loro stromenti, e di quando in quando un sonoro squillo di tromba, riesce a dominare tutto quel romore diabolico.