Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/184

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derlo durevole, in modo incredibile, e maraviglioso. Una tale invenzione è degna di una mostra pubblica, ai piedi dell’obelisco, di fronte al Panteon. Stanno colà presso ad un tavolo carico di scatolette di latta, contenenti la preziosa vernice due oratori popolari, i quali parlano ore intere con un fiume di eloquenza, il quale mai non si ferma nel suo corso, della eccellenza del grasso lucido. Se si desse al più grande fra tutti i filosofi l’incarico di dire qualcosa in encomio di un lucido da scarpe, in due minuti sarebbe finito; ma quest’uomo con un abito unto, con un panciotto di velluto, macchiati l’uno e l’altro della sua vernice, parla delle ore intere senza mai interrompersi, sulle materie che compongono il grasso lucido, sui pregi di questo, non esce mai dal suo argomento; trova sempre nuovi pensieri, novelle idee, novelle imagini, rifererentisi al grasso lucido richiedendole alla economia domestica, alla umana civiltà, alla varia specie di corami, al tempo, alla temperatura, al sole, alle stelle, alla loro influenza sul mondo fisico.

Nella prima mezz’ora cadono le squamme dagli occhi degli uditori, cominciano quasi ad essere persuasi delle particolarità, della eccellenza del grasso lucido; poco a poco arriva a comprenderne l’immensa importanza, e quasi quasi non riesce a capire come abbia potuto vivere sino a quel punto, privo di quel trovato sublime. Intanto l’oratore continua a spolmonarsi. Gorgia, Protagora, e Carneade, non hanno mai vantato cotanto la giustizia, quanto desso il grasso lucido. Meriterebbe che si creasse nella Università di Padova una cattedra, dalla quale potesse parlarne ex professo; egli si da già per professore, e membro di parecchie accademie scientifiche, come parimenti il suo collega; ed additando questo, dice che il signor professore ha scritto non meno di undici volumi intorno al grasso lucido. «Non è egli vero, professore, che tu hai esposto nel tuo decimo volume, che questo pregevole grasso lucido, unico in Europa, possiede la proprietà di ammollire il cuoio il più duro di bue, e di renderlo soffice al pari di un