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avere arricchito largamente il monastero, e raccomandata la sua memoria colla costruzione di una chiesa sopra la grotta di S. Benedetto (Sacrum Specus), mori in estrema vecchiezza nell’anno 1121.

Da quell’epoca gli abati benedettini comparvero addirittura quali principi guerrieri nella campagna romana, rispettati, e temuti al pari degli Orsini e dei Colonna, con i quali si trovano non di raro in lotta. I vassalli della badia, l’infelice popolo e gli abitanti dei castelli dei dintorni, sottostavano ad un dispotismo feudale tanto più duro, inquantochè era esercitato da monaci, gente estranea ed inaccessibile alle passioni, ai sentimenti civili, e spesso più tiranni ancora dei baroni secolari. Dessi medesimi, poi tuttochè si abbandonassero a vita sregolata, soggiacevano al dispotismo ferreo del monastero, e nei primi tempi particolarmente, alla podestà illimitata dell’abate che avevano eletto; e se ne procuravano compenso torturando, ed angariando i vassalli presso i quali risiedevano, coll’ufficio di collettori di tributi, di castellani, di amministratori dei beni del convento, di giudici con diritti di vita e di morte. Imperocchè l’abate spediva in ogni castello, in qualità di castellano, un monaco il quale vi amministrava la giustizia nella foggia barbara ed inumana del medio evo; e fin dal 1232, allo scopo di menomare la dura sorte dei vassalli, Papa Gregorio IX aveva ordinato che i monaci, ogni qual volta dovessero amministrare la giustizia, avessero ad aggiungersi un cittadino qual procuratore fiscale. Si dava a questi, secondo l’uso del tempo, il nome di buon uomo, e più tardi quello di castellano. Finalmente venne tolta ai monaci nei castelli la giurisdizione civile e criminale, e mentre ivi risiedevano quali amministratori di beni o collettori di imposte, o comandanti della fortezza, il castellano scelto dall’abate, amministrava indipendentemente da questi, sebbene a di lui nome la giustizia.

I sudditi dell’abbazia eran di tre classi; liberi, i quali non avevano dovere di prestare servigio militare al convento, perchè non possedevano beni tenuti a prestazione