Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/55

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dea si riversò sulla Fenicia, uomini, donne, vecchi, fanciulli, un intero popolo in una parola; ed erano tanti e tali i loro pianti, i loro lamenti, che l’aria intronata li ripeteva tuttora quale un eco, quando erano cessati. Si gittarono ai piedi di Petronio, scongiurandolo ad ucciderli tutti e quanti disarmati quali erano, dicendo non avrebbero mai patito fosse recato cotanto sfregio al tempio del loro Dio. Questa scena fu una delle più grandi tragedie di un popolo, delle quali si abbia memoria, e questa resistenza morale contro Caligola fu una delle più belle pagine della storia del popolo ebreo, la quale gli fa maggior onore che le luminose gesta di Davide, e di Salomone. Petronio rimase sbalordito, e scrisse all’imperatore cercando dissuaderlo dal suo proposito; venne pure a Roma a perorare la causa del suo popolo il giovane re Agrippa amico di Caligola. Narra Filone essere stato questi compreso di tanto orrore per la profanazione di cui era minacciato il tempio, che cadde pericolosamente ammalato, e finì per indirizzare all’imperatore una lettera commoventissima, grazie alla quale quel desposta pazzo, al quale il mondo intero innalzava tempi, altari e statue, rinunciò al suo capriccio di avere pure una statua nella parte più sacra del tempio di Gerusalemme.

La sua morte repentina giunse poi in un buon punto a liberare gli Ebrei dal pericolo delle sue vendette. Del resto Filone non fa parola della condizione degli Ebrei a quell’epoca in Trastevere. Pare vi avessero stabilita una sinagoga di schiavi affrancati, della quale è fatta menzione sotto questo nome, al capo primo degli Atti degli Apostoli.

Introdottosi in Roma il Cristianesimo, Ebrei e Cristiani furono considerati e trattati quasi sette identiche, la qual cosa è tanto più facile a spiegare in quanto che in allora la maggior parte dei Cristiani erano Ebrei convertiti. Andarono pertanto soggetti alle stesse persecuzioni. Nell’anno 51 Claudio li cacciò gli uni e gli altri dalla città, dopochè Tiberio, per suggerimento di Seiano, gli avea già esiliati