Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/688

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aveva innalzato a Gelone ed a Demarata sua consorte, ma non è possibile più precisarne la località. Due sepolcri meritano di essere particolarmente osservati. Dessi gi trovano a poca distanza l’uno dall’altro, in una bella e piccola cava di pietra gialla, dove sono scavate numerose tombe, e dove passa un ramo dell’antico acquedotto di Tyche. Sono composte in modo bizzaro di massi in pietra, di forma sferica, ammonticchiati gli uni sopra gli altri, quasi a foggia di piramide, e si scorge che andarono soggetti a rovina, imperocchè la disposizione dei materiali non è più regolare, ma accidentale. Si scorge tuttora in quei massi un frontone dorico, a metà rovinato, il quale era sostenuto da due colonne doriche di cui una sola rimane. Esistono pure tuttora traccie delle metopi, e dei triglifi dell’architrave. Ma sebbene lo stile sia greco, il tutto se ne scosta nell’altezza delle colonne, e del frontone, superiori alle proporzioni dell’ordine dorico. Appartiene questo sepolcro ad epoca posteriore ai tempi greci. I Siracusani con pietoso pensiero gli diedero nome di Tomba di Archimede, probabilmente con uguale fondamento a quello che porto gli Agrigentini a battezzare un antico monumento, del nome di Sepolcro di Terone.

È noto che il grande matematico aveva prescritto fosse innalzata sulla sua tomba una colonna, sulla quale si segnassero le proporzioni del cilindro colla sfera, a ricordo de’ suoi studi prediletti.

Cicerone, durante la sua questura a Siracusa fece ricerca della tomba di Archimede, e guidato da quelle nozioni, dopo molti tentativi riuscì a scoprirla quasi perduta in mezzo a folti cespugli. Il Romano non fu poco soddisfatto della sua scoperta, e nella piena della sua vanità sclamò, essere stato volere del destino che la tomba del più grande fra i Siracusani fosse scoperto dall’uomo di Arpino. Non erano a quell’epoca trascorsi che cento cinquant’anni dalla conquista di Siracusa fatta da Marcello, e pure la città era già decaduta a tal segno, che la tomba del più illustre fra suoi cittadini era sepolta fra i cardi