Pagina:Rime (Andreini).djvu/11

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re à grandezza ed a gloria loro di rischiarargli à raggi divini di voi lucidissimo Sole, dallo splendor del quale possono ricever perpetuo lume? ricevagli dunque la sua benignità; e se le pareranno per avventura indegni dell’altezza de’ suoi pensieri (come quella, ch’è sempre intenta à cose sublimi) iscusimi appresso di lei la materna pietà, che ’l bene della suo prole continuamente desidera; e gradisca, e lodi in me se non altro l’accorto, e saggio avvedimento, havendo con giudizio eletto alle mie debili, ed oscure composintioni un così forte, e lucido appoggio, e per fine humilissima le m’inchino.

Di Milano il di 22. Settembre 1601.

          Di V.S. Illustriss. e Reverendiss.

                                                            Devotiss. serva

                                                                                Isabella Andreini.