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MADR. LXXXV.


M
Isero ben m’accorgo

Ahi bella, e cruda mano,
     Che mentre baci, e lagrime io ti porgo
     Tù spietata m’infiammi, e mi saetti,
     E schermo cerco al mio dolor invano.
     Ahi crudi, ed empi effetti.
     Dunqu’io ricevo in questo amaro gioco
     Per baci piaghe, e per lagrime foco?


MAD. LXXXVI.


C
Aro homicida mio

S’al tuo primo apparir, del cor’ essangue
     Corre nel volto il sangue,
     Ch’altro sentier non trova,
     Non è certo cred’io
     Già meraviglia nova;
     Che l’estinto s’appar l’empio uccisore
     Per le piaghe distilla il sangue fuore.


Al Christianiss. Rè di Francia

HENRICO QUARTO.


SONETTO CXXXVI.


D
Opo l’ardor di dispietata guerra

Veggio fiorir la bella età de l’oro,
     E la fronte adornar di sacro alloro
     Di lui, che ’nvitto i più superbi atterra;
E di Marte, e di Morte andar sotterra
     Le pompe, e i fasti, onde i trionfi loro
     Non potran di Natura il bel tesoro
     Coprir, sì che non rida al fin la Terra.


Così