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MADR. II.

 

A
Mor benche comandi à’ maggior Dei

E servo di costei.
     Servo insieme, ed Amante
     De la beltà di lei;
     E per non partir mai
     Dal suo vago sembiante,
     Entro gli ardenti rai
     Di quell’honesto lume
     S’hà di sua propria mano arse le piume.


MADR. III.


S
Degno campione audace

Incontr’ à te m’arma di ghiaccio il core,
     Perch’io non tema più fiamma d’Amore;
     Ma non sì tosto poi
     M’appar de gli occhi tuoi l’ardente Face,
     Che ’l suo gielo si sface,
     Folle guerrier. vittoria indarno attende
     Chi con arme di giel col Sol contende.


MADR. IIII.


S
E non temprare un poco

Madonna il mio gran foco con quel gielo,
     Che ’n voi nascose il Cielo,
     O se picciola dramma
     Non ricevete in voi
     De la mia immensa fiamma
     Temo, che Morte havrà di noi la palma.
     Di voi per troppo ghiaccio, e di me poi
     Perche foco soverchio hò dentro à l’alma.



So-