Pagina:Rime (Andreini).djvu/294

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Ch’amarissima doglia,
Ardor, ch’altri nasconde entro le vene,
Piaga cupa, e mortale,
Lusinghevole inganno,
Grave, e noioso affanno;
I seguaci di cui
Sono speme, timor, pianti, ed angosce,
Sospetto, gelosia
Discordie, liti, sdegni,
Stridi, querele, pianti,
Pallor, pene, sospiri,
Disperazion, martìri
E ’n somma poi maledizzione, e morte.
Dunque solo deriva
Quant’hà ’l Mondo di male
Dal suo pungente avelenato strale.
Flori. O più cruda à te stessa, ch’ad altrui.
S’alcun non è, che schivi
Di sentir quel, che tutto ’l Mondo sente,
Quand’Amor pur sia mal, tù sola sdegni
Di provar quel, ch’ogn’altro in terra prova?
Ben mostri haver nel petto animo vile
Se ’l tormento amoroso,
Ch’ogn’huom sopporta sostener ricusi.
Ricevi anima ingrata,
Ricevi amor, e poi
Saprai di quanta gioia egli è cagione.
Gala.Chi da maligna stella
Vide giamai venir benigno influsso?
Orsù questo tuo mal sia bene, e sia
Apportator di gioia alcuna volta;
Udito hò pur da cento lingue, e cento,


Che