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296 TAVOLA.

Al Christianiss. Rè di Francia.

Dopo l’ardor di di spietata guerra  155 
Da me nasce il mio male, io la radice  178 

Al Sig. Iacopo Calderone Pittore.

De’ tuoi vivi color l’opera altera  196 

Del Sig.Conte Ridolfo Campeggi all’Autrice.

De la vera beltà, che l’alma veste  205 

E

Empio se d’amarissimo veleno 
E qual fora giamai sì duro, e scabro  32 

Al Sig.Marchese di Massa.

E don del Cielo, e dono al Mondo egregio  53 

Al Christianiss. Rè di Francia.

E cinta sì dal ferro empio, e nemico.  84 

Al Sig. Duca di Savoia.

F

Famoso CARLO, e per virtute altero  54 
Forse appar sì leggiadra in Ciel qualhora.  54 

Questo sonetto s’è stampato senza inscrittione per inavertenza.

L’inscrittione dovea dire

All’Illustriss. Sig. Contessa Lucrezia Scotta Angussola.

Fileno mio quell’empia Donna altera.  100 

Al Sig. Cardinale Cinthio Aldobrandini.

Fisando gli occhi al tuo vivace lume  147 

Al medesimo.

Febo (no’l mi negar) ond’è, che ’l volto  175 

Del