Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 140 — |
Sonetto.
Se mercè fosse amica a’ miei disiri
e ’l movimento suo fosse dal core
di questa bella donna e ’l suo valore
4mostrasse la virtute a’ miei martiri,
d’angosciosi diletti miei sospiri,
che nascon de la mente ov’è amore
e vanno sol ragionando dolore
8e non trovan persona che li miri,
giriano a gli occhi con tanta vertute
che ’l forte e duro lagrimar che fanno
11ritornerebbe in allegrezza e ’n gioia.
Ma sì è al cor dolente tanta noia
e a l’anima trista è tanto danno
14che per disdegno uom non dà lor salute.
Solo Ca e seguaci.