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Sonetto.
De! spiriti miei, quando mi vedete
con tanta pena, come non mandate
for da la mente parole adornate
4di pianto, dolorose e sbigottite?
De! voi vedete che ’l core à ferite
di sguardo e di piacer e d’umiltate,
de! i’ vi prego che vo’ il consoliate,
8che son da lui le sue vertù partite.
l’ veggo a lui spirito apparire
alto e gentile e di tanto valore,
11che fa le sue virtù tutte fuggire.
De! i’ vi prego che deggiate dire
a l’alma trista, che parl’in dolore,
14com’ella fu e fia sempre d’amore.
Primari Va e Ca con differenze insignificanti.