Pagina:Rime (Cavalcanti).djvu/177

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Ballata.


Quando di morte mi conven trar vita
     e di pesanza gioia,
     come di tanta noia
     4lo spirito d’amor d’amar m’invita?

Come m’invita lo mio cor d’amare?
     Lasso! ch’è pien di doglia
     e di sospir sì d’ogni parte priso,
     che quasi sol merzè non po’ chiamare:
     e di vertù lo spoglia
     l’affanno, che m’à già quasi conquiso.
     Canto, piacer con beninanza e riso
     mi son doglia e sospiri.
     Guardi ciascuno e miri
     14che morte m’è nel viso già salita.

Amor, che nasce di simil piacere,
     dentro lo cor si posa
     formando di disio nova persona;
     ma fa la sua vertù ’n vizio cadere

Ca solo primario e seguaci.