Pagina:Rime (Gianni).djvu/5

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vi prefazione

già avevo buttato da una parte, se non per sollecitare l’amico Francesco Guardabassi a pubblicare il suo studio su Chiaro Davanzati, mentre aspetto il libro sul dolce stil novo che ha promesso il signor Giulio Salvadori. Da questi due scritti attendo mi si dimostri come si svolse la nostra lirica del duecento, per vedere se posso (ciò che finora non ho potuto), modificare certe mie idee espresse nel mio studiolo su Lapo, cui fece alcune argute e gentili osservazioni il dott. Annibale Gabrielli.2

II. Comincerò dando la tavola dei codici che contengono rime di Lapo, avvertendo che cito soltanto quei manoscritti che vidi io stesso, o dei quali ebbi sicurissime indicazioni per opera di amici dotti e cortesi:

1. Palatino 180 (sec. xiv).

2. Chigiano l. viii. 305 (sec. xiv).