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cos’è la terra? 209

sollevandoli a loro volta, spezzandoli, e penetrandoli profondamente fin quasi alla superficie. Furono vere eruzioni sotterranee, che si distinguono dalle vulcaniche solo per la circostanza, affatto fortuita, che non riuscirono a rompere la crosta fino ad aprirsi una uscita subaerea; il materiale perforante doveva essere fluido o pastoso e tutto pervaso da gas e vapori ad altissima tensione, precisamente come le lave, e raffreddandosi poi e indurendosi nelle nuove posizioni raggiunte fra gli strati superiori, hanno formato nuclei e diramazioni di rocce primitive entro rocce recenti, di costituzione chimica e fisica analoga a quella delle lave indurite e solo differente per la circostanza che l’indurimento si svolse non all’aria libera, in ambiente relativamente freddo, e con rapida emissione di gas, e vapori, ma in uno spazio chiuso e fra strati coibenti tanto pel calore che per le emissioni aeriformi. La presenza di queste rocce intrusive tra formazioni geologiche anche recenti è un fatto ormai comune pel geologo. Il loro studio, e il confronto colle rocce effusive dovute al consolidamento subaereo delle lave, ha servito a definire le une e le altre e tutte le rocce silicatiche nella loro entità fisica.

Secondo i moderni concetti esse non sono che miscele di soluzioni di sali, che raffreddandosi si sono successivamente precipitati in forma cristallina, o si sono consolidati in sostanza amorfa, vetrosa. La legge di precipitazione successiva dei diversi sali dipende dal loro diverso grado di solubilità l’uno nell’altro e negli acidi solventi, dalla rapidità del raffreddamento, dalla pressione, dalla presenza e permanenza più o meno completa e costante di gas e vapori, che compiono una misteriosa funzione di presenza, o catalitica, nel favorire la cristallizzazione, e che perciò furono chiamati da Fouqué e Michel-Lévy agenti mineralizzatori. Per un corpo chimicamente e fisicamente così complesso non si può parlare di un punto di fusione, cioè di una temperatura oltre la quale esso sia interamente liquido e al di sotto della quale sia interamente solido. La lava non si può cioè definire come una roccia fusa, ma come una miscela di rocce in parte fuse, in parte solide, e in cui è disciolta o diffusa una gran copia di gas e vapori che ne aumentano l’apparente fluidità.

D’altra parte poi, secondo i moderni concetti della fisica, nemmeno la lava indurita si può a rigore chiamare un corpo

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