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si erano «dedicate a Cristo» e che «abborrendo ogni lussuria, si erano votate corpo ed anima a Dio»: e nelle parole seguenti egli condanna la coabitazione di queste vergini con ecclesiastici celibi: — «Se un marito trova sua moglie giacere con un altro uomo non sarà egli colto da indignazione e da furia, non brandirà egli forse la spada spinto alla violenza dalla gelosia? E che? Quanto indignato e furente non deve dunque essere Cristo, nostro Signore e Giudice, quando Egli veda una vergine votata a Lui stesso, giacere con un uomo? E quale punizione non deve Egli minacciare per tali impuri contatti?..... Colei invero che si è resa colpevole di un simile delitto è un’adultera verso Cristo». Secondo il Vangelo del pseudo-Matteo, Maria si era così votata come Vergine a Dio. L’idea che la divinità sia gelosa della castità dei suoi fedeli, può fors’anche ritrovarsi come substrato dell’usanza greca per cui all’Ierofante, ed agli altri sacerdoti di Demetrio, era interdetto ogni rapporto coniugale, e d’obbligo di lavarsi il corpo con una essenza di cicuta al fine di mortificare le loro passioni, — come pure della norma per cui i sacerdoti di certe dee dovevano essere eunuchi.

Il celibato religioso va inoltre connesso con l’opinione che i rapporti sessuali siano contaminatori. In Efate, nelle nuove Ebridi essi sono reputati come qualche cosa di impuro. I Taitiani credevano che astenendosi da qualsiasi relazione sessuale con le donne per qualche mese prima di morire, si passasse immediatamente alla eterna dimora senza che fosse necessaria alcuna purificazione. Erodoto scrive: — «Ogni qual volta un Babilonese ha avuto rapporti con sua moglie egli si siede dinanzi ad un braciere dove brucia dell’incenso, e la donna siede di fronte. All’alba essi fanno delle abluzioni: poichè finchè essi non si siano purificati col bagno non possono toccare alcuna loro stoviglia; e questa pratica è pure osservata dagli Arabi». Fra gli Ebrei tanto l’uomo che la donna dovevano bagnarsi nell’acqua, e si consideravano «impuri fino alla sera».

L’idea che il rapporto sessuale sia impuro implica che vi sia un pericolo soprannaturale in relazione con esso e, come ha notato il Crawley, la nozione di pericolo può svilupparsi in quella di peccato. La donna è spesso ritenuta un essere impuro e in questo caso è ovvio che i rapporti con essa siano considerati contaminatori: ma questa non è spiegazione suffi-