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246 rivista di cavalleria

che occupavano prima. L’unica norma da osservarsi, sarà la seguente: i primi giunti si collocano al centro, gli altri successivamente sulle ali per formare la prima riga, poco importa se dessa avrà un individuo di più od uno di meno, ed il resto si porta in seconda riga; l’importante essendo di abituare gli individui a riunirsi ed a seguire il proprio capo, perchè in tali circostanze non si deve manovrare, nè per due, nè per quattro, ed occorre solo di potersi trascinare dietro gli avanzi, e se necessita, di servirsene per caricare nuovamente sul tergo o sul fianco dell’avversario.

4° In modo perfettamente analogo devesi procedere per l’inseguimento, o per la raccolta dopo una carica. Il regolamento prescrive invece (pag. 96) che gli ufficiali, nel secondo caso, si rechino pei primi al loro posto per facilitare la formazione dei riparti dipendenti. Io però non sono di questo avviso, inquantochè anzitutto la raccolta si convertirà in una fuga disordinata, di cui l’ufficiale ne darà l’esempio; e secondariamente gli individui perdendo di vista il proprio capo plotone, che n’è il vero comandante, si dirigeranno a caso e si recheranno con probabilità all’ala opposta in cui dovrebbero andare e creeranno sul sito di riunione una vera babilonia, con calci, vocìo e movimento incessante di cavalli.

Ora, tutti questi inconvenienti sarebbero evitati, se i capi plotoni ripetendo il segnale od il comando di raccolta, senza fuggire, cercassero di riunire i superstiti cammin facendo, colle norme suaccennate, dirigendosi contemporaneamente, con non esagerata andatura, onde possano essere raggiunti dai ritardatari, verso il luogo di riunione per portarsi, col proprio riparto sufficientemente in ordine, al posto già specificato. Ricordiamoci che, con i soli capi plotoni, non si può fare la carica e quindi è perfettamente inutile che essi si portino pei primi e da soli sulla linea.

Precetto invece fondamentale in ogni raccolta dev’essere quello di abituare: gli individui ed i riparti a passare celeramente con calma e silenzio dal disordine all’ordine, di far sì che seguano il proprio capo dovunque e sempre, cercando nel tempo stesso di riordinarsi a partire dal centro e sul centro.