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istruzione delle reclute a cavallo 73

regolarmente in cavallerizza od in terreno piano; quando però il soldato dovrà saltare o maneggiare le armi o percorrere un terreno non piano, tale prescrizione dovrà essere sostituita dall’altra (pag. 247): «i piedi più avanzati nelle staffe».

Il regolamento quindi dicendo per un terzo circa, e non appoggiarsi troppo su di esse, e poi: i piedi avanzati nelle staffe, lascia molta latitudine all’istruttore intelligente, il quale non dovrà pretendere in maneggio una posizione fissa del piede nella staffa, ma dovrà insegnare al soldato a tenere anche i piedi più avanzati nelle medesime, perchè non abbia a irrigidirsi, e perchè non abbia a perderle quando appunto dovrebbero servire d’aiuto al cavaliere.

Il regolamento francese è in ciò chiarissimo (248) e quanto in esso è prescritto potrebbe essere utilmente adottato dal nostro.

Il Generale de la Roche nel 1828 scriveva: «...il piede deve stare orizzontale e la staffa deve essere calzata. Tutti i popoli cavalieri, tutti i cacciatori a cavallo conservano il piede orizzontale e la staffa calzata. L’esperienza ne ha loro dimostrata certamente l’utilità e infatti questa è reale. Con questa posizione che è naturalissima non si perdono giammai le staffe, e lo sprone essendo più vicino al corpo del cavallo il suo aiuto è più istantaneo...».

Cadute da cavallo. — Spesso le reclute sono nell’impossibilità di montare in causa di cadute da cavallo e di spellamenti.

Le cadute dipendono, il più delle volte, dalla stanchezza del cavaliere, ed è perciò che un abile istruttore eviterà questo inconveniente, facendolo riposare quando esso è stanco. Chi non studia tutti i mezzi per impedire le cadute non è abile istruttore di reclute.

Si racconta che Seydlitz dicesse un giorno a Federico il Grande: «Vostra Maestà non potrà mai avere l’intrepida cavalleria di cui ha bisogno, se continua a lamentarsi per qualche braccio rotto.» Ma Seydlitz non parlava di reclute, sibbene di soldati fatti. A questi noi domanderemo di affrontare qualunque difficoltà del terreno, perchè è solo sul terreno che noi dovremo agire; ma finchè non si sia compiuta l’istruzione delle reclute, dovremo, per quanto è possibile, fare in modo che esse montino tutti i giorni a cavallo. Quando abbiano sicurezza in sella, si porteranno ad affrontare gradatamente le difficoltà del terreno. E se, malgrado tutte le precauzioni prese, qualche recluta cadrà di sella, auguriamoci che non debbano succedere serie disgrazie.

Le cadute causate dalla poca docilità del cavallo non sono scusabili, perchè l’istruttore deve sapere adattare il cavallo all’abilità del cavaliere. Qualora non si abbiano queste avvertenze, il risultato che se ne otterrà sarà quello di rendere antipatico al cavaliere e cavallo ed istruttore.

In maneggio l’uso della frusta è proibito.