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istruzione delle reclute a cavallo 75

cessario quindi che alle parole seguano i fatti, e cioè che l’istruttore faccia eseguire subito da un sotto-istruttore il movimento, in modo che le reclute intendano o veggano prima fare da altri ciò che debbono poi eseguire.

Il modo più semplice per insegnare un dato movimento è quello di farlo eseguire per imitazione. Segua l’istruttore, tutte le volte che può, questa norma semplicissima e si valga di questa tendenza innata nell’uomo, che è l’imitazione.

Il regolamento dice (pag. 113, tomo I) che la sezione dovrà essere sempre divisa in due squadre, senza anziani; sarà utile però che l’istruttore si serva dei sotto-istruttori per far loro montare i cavalli delle reclute esenti. Se ne otterranno due vantaggi: quello di dare alle reclute dei modelli da imitare, e quello di far imparare a conoscere ai graduati i cavalli dello squadrone.

Oltracciò le reclute si persuaderanno che se gli istruttori stanno a piedi, vi stanno per necessità, non certo per comodità loro.

Del Cavallo. — L’abilità dell’istruttore è condizione indispensabile per avere dei buoni cavalieri nelle righe degli squadroni, ma la bontà del cavallo concorre in gran parte a facilitare il compito dell’istruttore.

Il cavallo da recluta, da fermo, deve avere l’atteggiamento che vediamo nelle figure 26 e 27; a passo e trotto di maneggio modifica di poco quella posizione di testa e di collo; al trotto allungato e galoppo distende l’incollatura; i tempi che fa colle estremità a passo, trotto e galoppo sono sempre ben marcati e distinti.

A qualunque andatura la recluta si sente equilibrata in sella; se il cavallo tira sulla mano non viene spostata sgradevolmente e continuamente avanti come farebbe un altro cavallo meno potente, ma che si incapuccia o che non ha andature franche e decise. Lasciato in riposo, il cavallo distende l’incollatura, porta più avanti il muso, accelera il passo e continua a camminare con franchezza.

L’istruttore non pretenda che i cavalli abbiano una posizione di testa che, se può appagare l’occhio di un artista, renda incapaci uomini e cavalli di portarsi rapidamente e risolutamente all’attacco.

Non innamoriamoci del monumento ad Emanuele Filiberto in Torino ma osserviamo le incisioni, i quadri e più ancora le fotografie istantanee dei cavalli montati in campagna, ed essi soli ci servano di modello.

L’istruttore non dimentichi in maneggio che uomini e cavalli sono fatti per la guerra: faccia dell’equitazione pratica.

La prescrizione del nostro regolamento che il cavallo «debba avere sempre la testa leggermente rivolta dalla parte verso la quale gira