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rivista di cavalleria 498


Diceva che si perviene a modificare l’equilibrio naturale esercitando gradatamente il puledro ad alleggerire l’anteriore, e si badi che diceva: gradatamente.

Che cosa dice il § 241 del nuovo regolamento?

Dice che l’equilibrio si muta col lavoro e coll’esercizio assecondando i movimenti del cavallo senza contrastarlo1.

Confrontando le due diciture risulta chiaro che il principio base di tutta l’educazione del puledro, di mutare, cioè, l’equilibrio naturale, è rispettato in entrambi i regolamenti.

Il nuovo lascia intendere che l’equilibrio si deve mutare col lavoro e l’esercizio, il vecchio invece specifica un dato lavoro e dati esercizi sempre allo stesso scopo di mutare equilibrio, quindi se non è zuppa è pan bagnato, tanto più che i susseguenti paragrafi 253, 254 e 255 del nuovo regolamento, molto opportunamente, prescrivono dati esercizi, che non sono certo destinati ad assecondare, in tutto, le tendenze naturali del puledro, specie se maremmano.

In conclusione: la differenza, molto minima, però, sta nei mezzi e non nel principio il quale è e sarà sempre quello che, per diventare cavallo di guerra, il puledro deve mutare il suo primo equilibrio.

Può darsi però che per principio suo, l’autore della critica abbia voluto intendere quello di procedere all’educazione del puledro coi mezzi da lui più volte proposti di assecondare, cioè, le tendenze naturali, senza contrastarle, abolendo per conseguenza tutto quanto nel vecchio regolamento tendeva ad obbligare il cavallo a piegarsi alla volontà del cavaliere e tutto quanto tendeva ad insegnare anche il più elementare degli spostamenti indispensabili ad apprendersi dal cavallo di guerra. Ma in questo caso avrebbe dovuto attendere per rallegrarsi di veder aboliti col regolamento definitivo i già citati paragrafi 253, 254 e 255, che, per fortuna, non militano in favore delle sue teorie o del suo principio, se così desidera chiamarlo.

Io non credo che il regolamento definitivo vorrà togliere quegli esercizi di indiscutibile necessità, ma se ciò accadesse consiglierei di radiare la parola addestramento, perchè il vocabolario insegna che addestrare è sinonimo di insegnare e siccome l’uomo insegna solo ciò che da natura non si apprende, è ovvio il dimostrare che non è possibile imparare cosa qualsiasi senza piegarsi, con maggiore o minore sforzo di fisico o

  1. Anche le difese del maremmano?