Pagina:Rivista di cavalleria (Volume VII, 1901).djvu/420

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considerazioni sull'equitazione 413

arrecano conseguenze spiacevoli. Senza tener calcolo poi che la recluta non sentendosi sicura in sella, non potrà assolutamente guidare il suo cavallo, che, disturbato dagli spostamenti involontarii, chiamati tagliarini nel nostro gergo cavalleristico, e da chiamate non volute, farà ciò che vuole. Ne nascerà così gran confusione ed avverranno numerose tombole, con grande scapito dell’istruzione e della conservazione del materiale.

Invece partendo dal principio di formare l’assetto del cavaliere tenendolo a cavallo, anche al passo, il più lungamente possibile, compatibilmente col tempo disponibile e l’esigenza delle altre istruzioni, facendolo galoppare nei maneggi appena sia in grado di farlo, si otterrà nella recluta dopo un periodo di tempo, ch’io non preciso, perchè di ciò dovrà essere giudice il comandante di squadrone, ma che certo sarà superiore ai quindici giorni del Caprilli, un discreto assetto in sella. Soltanto allora sarà giunto il momento di beneficare le reclute degli utilissimi ed indispensabili esercizi della equitazione di campagna. Il farlo prima costituirebbe un difetto d’istruzione.

Intesa l’equitazione di maneggio in questo senso, cioè come uno dei mezzi per raggiungere lo scopo, o meglio come esercizio preliminare alla equitazione di campagna, allontanata dalla nostra mente l’idea di richiedere dai nostri cavalieri la parte artistica, cadrebbero di conseguenza tutte le andature laterali e di riunione, le quali sono la fonte di mille inconvenienti.

Si cercherebbe anzitutto un assetto forte, elastico, e profondo nel cavaliere, abituandolo fin dal principio a fare poco uso delle redini, solo di quel tanto che gli occorra per essere padrone in ogni circostanza del cavallo.

L’uso delle staffe fin dal principio dell’istruzione diventerebbe generale e tassativo, e con ciò il cavaliere se ne avvantaggerebbe grandemente; poichè obbligarlo a cominciare dal più difficile per giungere al più facile parmi cosa poco corretta e logica in un sistema d’equitazione. Senza calcolare che l’istruzione a cavallo senza staffe irrigidisce il cavaliere e dà una