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a proposito delle monete di giancarlo visconti 227

plari, l’uno della collezione Bertolotti, l’altro della loro. — Nel diritto del primo (grammi 0,51) leggono IOHANES KAROLVS; in quello del secondo leggono IOHANES • K • VICECOM.

Dubito però che questi valenti conoscitori non avendo avuto a disposizione coni! abbastanza leggibili abbiano dovuto ricostruire le leggende per congettura. Infatti se vorranno rivedere il pezzo riprodotto nell’opera citata a Tavola LVII N. 4, troveranno che nella loro bisciola giudicata di Giancarlo manca la parte inferiore, né quindi si possono avere le lettere fra IOHANES e .... CECOM (queste ultime tagliate a mezzo).

Nella collezione Verri havvi una bisciola simile, di conservazione mediocre, nella quale lessi colla scorta della mia esattamente come in questa.

In omaggio all’autorità dei prelodati amici la lasciai anch’io per ora sotto Giancarlo Visconti ma non giurerei che sia di lui. Oserei anzi dubitare del contrario.

Osservo intanto e anzitutto che mi sembra strano quel Mediolanensis scritto su una moneta di Milano.

Uno che sta e comanda in un luogo, non ha bisogno di dire donde sia; e in quei tempi, conviene riconoscere che nelle monete si omettevano le parole inutili e le qualifiche invero vi sono molto precise. Debbo però confessare che l’apparenza del conio è affatto milanese. Il che non vieta anche supporre, che sia stato fatto in Milano per un milanese avente dominio altrove, o anche imitato dal tipo milanese.

Cosa né difficile, né improbabile, né nuova. Per citare un esempio, accennerò a Giovanni da Vignate, il cui grosso e la trillina hanno tutta la caratteristica dei milanesi. In secondo luogo, la mia bisciola e quella della collezione Verri non portano né il nome intero KAROLVS né l’iniziale K in aggiunta a Johannes.