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dodesino il suo valore, che qui però è, come si scorge, di 8 denari. Non è già, che questo pezzo sia stato propriamente battuto come tale nella nostra zecca, poiché il dominante sistema monetario di soldi e danari effettivi vi ostava; ma solo nacque dalla riduzione del soldo composto di 12 danari a 8 ordinata nel 1400 dal conte di Virtù, riduzione di cui si è discorso indietro alla voce dodesino, ed a cui rimando per gli ulteriori lumi sul poso, e sulla bontà. Passaggiera del resto è stata anche questa denominazione.

PARPAJOLA — Monetina erosa, il di cui nome proviene dalla conquista francese della fine del secolo XV, come dinota la voce sua originaria parpailloie, e come resta provato dalle gride di Luigi XII, e di Francesco I, dove sono così nominate parpajole di Franza a soldi 2, 6, ed a soldi 2, 4, ed anche a soldi 2, 5 1. Ripristinata la signoria sforzesca questa moneta fu presso di noi naturalizzata, leggendosi nella grida 17 aprile 1531 del duca Francesco II: Parpajole fabbricate in Ceca di Milano, soldi 2, 9. D’allora fino ai giorni nostri innumerevoli documenti ne attestano2, unitamente alle patrie collezioni, la smodata coniatura, e gli scritti di Carli svelano l’abuso che ne fu fatto mentre viveva3, al che io aggiungerò a debito luogo quello che si era già introdotto innanzi sotto la Spagna4. Proscritte nell’aureo sistema di Maria Teresa del 1777, resuscitarono nel 1808 per vulnerare la stupenda monetazione italiana. Dimenticate di nuovo nel 1822, si tentò di riprodurle

  1. Manoscritti di Bellati in Brera, T. II.
  2. Argelati. T. III, all’appendice, pag. 50 e seg.
  3. Ivi, T. II, pag. 444.
  4. Rub. dei re di Spagna.